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I numeri di Sicam 2023, una fiera dove il contatto diretto fra le persone è un valore

14 Dicembre 2023

I dati relativi all’ultima edizione confermano il ruolo dell’appuntamento dedicato alle forniture dell’industria del mobile nello scenario fieristico internazionale

 

Oltre 40mila metri quadrati, di cui 18.420 netti espositivi; 653 espositori, il 32% da 34 Paesi; 8.912 aziende in visita, con una presenza media di 1,39 giorni, il 31% delle quali arrivate a Pordenone da 112 Paesi. Di queste il 75% sono europee, il 16% sono arrivate dall’Asia, il 5% dalle Americhe, il 3% dall’Africa e l’1% perfino dalla lontanissima Oceania. Sono questi, in estrema sintesi, i dati che permettono a SICAM di spegnere i riflettori della quattordicesima edizione della manifestazione, svoltasi a Pordenone dal 17 al 20 ottobre scorso, con soddisfazione. Dati che ancora una volta confermano quella che da espositori e visitatori è vissuta come una verità incontrovertibile: SICAM – il Salone internazionale dei componenti, accessori e semilavorati per l’industria del mobile – è un evento irrinunciabile. La rassegna ha infatti sempre saputo aggiungere al valore espresso dalle realtà che scelgono di esporvi e dai tanti decision maker che la visitano, tutti quei servizi, quelle attenzioni e quelle particolarità che ne fanno un contenitore fieristico di eccellenza.

Un evento che, come dimostrano i dati, raccoglie innanzitutto il meglio della offerta “made in Italy”, da sempre un riferimento a livello mondiale, rafforzato dalla presenza di oltre 200 espositori dall’estero, fra cui i colossi della ferramenta, dei decorativi, dei materiali. Una dinamica che si ripete sul fronte dei visitatori: forte la presenza di operatori da tutta Europea – con la Germania in testa alla classifica dei Paesi stranieri in visita (seguita da Spagna, Croazia, Slovenia e Polonia nelle primissime posizioni) – e davvero “importante” il ritorno a Pordenone di visitatori dall’Asia, soprattutto – nell’ordine – da Cina, India, Corea del Sud e Giappone.

In contrazione, come era logico attendersi, gli arrivi da Israele e più in generale dall’area del Medio Oriente; mentre i visitatori da Russia e dagli Stati della vecchia confederazione russa sono in crescita, nonostante il perdurare della drammatica situazione. Andamento più che positivo anche per gli arrivi di operatori dagli Stati Uniti, un’area da sempre molto attenta alla offerta italiana ed europea di materiali e soluzioni per la produzione di mobili e arredi, e dall’Africa che – pur con numeri assoluti ancora contenuti – mostra la dinamicità di un continente in cui molti vedono un “interessante futuro” anche per l’industria dell’arredamento.

Superfluo sottolineare la grande affluenza degli addetti ai lavori italiani, arrivati a SICAM da tutte le regioni, con le provenienze dai distretti del mobile – Brianza, Triveneto, Marche – in primo piano.

 

Il visitatore 

I dati raccolti durante l’ultima edizione di SICAM disegnano i contorni di un altro scenario di grande interesse a proposito della “qualità” dei visitatori. La parte più consistente è infatti rappresentata dalla voce “titolare/ceo”, con le funzioni legate alla direzione commerciale e alla direzione generale nelle primissime posizioni: “SICAM è indubbiamente una fiera dove il contatto diretto e qualificato fra le persone è un valore”, ha commentato Carolina Giobbi, responsabile marketing e comunicazione.

“I visitatori sono per la stragrande maggioranza di alto profilo, attratti certamente dalla formula che abbiamo messo a punto ma soprattutto dalla possibilità di incontrare l’intero mondo della fornitura del mobile e moltissimi loro clienti. Una occasione che permette, con un investimento limitato, di essere ogni dodici mesi nel pieno del business di un comparto nel quale è fondamentale non perdere mai di vista la novità, quelle nuove soluzioni da cui molto spesso nascono progetti e idee”.

 

Una community 

SICAM conferma dunque ancora una volta tutte le peculiarità che ne hanno decretato il successo, prima fra tutte il voler essere uno spazio concepito e realizzato per garantire la massima efficacia della relazione fra espositore e visitatore: una fiera snella, un “pacchetto” che comprende tutti i servizi necessari per fare in modo che negli stand, nei corridoi ma anche fuori dalla fiera, nelle serate pordenonesi, ci sia modo di dialogare, comprendere, confrontarsi, scegliere. Una fiera “easy”, snella, assolutamente “b2b”, che si ripropone ogni anno con un format che da un lato permette di cogliere l’evoluzione continua che contraddistingue l’offerta, dall’altro crea la giusta cornice per incontri in un clima assolutamente disteso e sereno.

“La nostra sensazione è che di anno in anno attorno a SICAM e in SICAM cresca e si ritrovi una vera e propria comunità che ne condivide i valori: una piattaforma “comoda”, nella quale è semplice incontrare tutto ciò che è nuovo e le persone che ne sono artefici”, ha concluso Carolina Giobbi. “Quest’anno negli stand abbiamo tutti respirato una atmosfera di grande curiosità, una “voglia di fare” e di comprendere quali fossero le opportunità su cui puntare in vista degli appuntamenti con la cucina nel prossimo aprile, forse la tipologia di mobile che in SICAM trova l’ambiente più stimolante.

Mi piace sottolineare che anche quest’anno abbiamo ricevuto conferme di partecipazione per la prossima edizione, in calendario nell’ottobre 2024, prima ancora che SICAM 2023 chiudesse i cancelli. Ne siamo orgogliosi, ma siamo anche estremamente concentrati sul mantenere alto il livello di qualità e di servizio che abbiamo costruito con espositori e visitatori, un impegno nel quale il nuovo padiglione 5 ha giocato un ruolo di rilievo, mettendoci a disposizione nuovi spazi per gestire l’intero lay-out con maggiore linearità”.

 

L’appuntamento con la 15° edizione di SICAM è fissato dal 15 al 18 ottobre 2024.

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