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Come le numerose iniziative dell’UE sulla sostenibilità influenzeranno il settore dell’illuminazione

28 Novembre 2022

Se pensate che l’industria dell’illuminazione sia già fortemente regolamentata, sappiate allora che una serie di requisiti supplementari saranno ben presto di applicazione su tutti i prodotti del settore.

La Commissione Europea ha adottato a marzo di quest’anno una proposta per un nuovo pacchetto di misure a tutto campo chiamato Iniziativa per i prodotti sostenibili (Sustainable Product Initiative – SPI). La SPI, parte del Green Deal, fiore all’occhiello della Commissione, in sostanza mira a garantire che in Europa siano commercializzati solo i prodotti più sostenibili. Le proposte contemplate nella SPI vogliono fornire ai consumatori strumenti che consentano loro di risparmiare energia, riparare i prodotti e acquistarne di nuovi limitando l’impatto ambientale.

Di particolare rilevanza per il settore illuminazione è la proposta di regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (Ecodesign for Sustainable Products Regulation – ESPR), destinata ad abrogare e sostituire l’attuale direttiva quadro in materia di Progettazione ecocompatibile (anche conosciuta come la direttiva Ecodesign), con cui gli addetti del settore hanno già una certa familiarità. Come per l’attuale direttiva, la sostenibilità verrà regolamentata con legislazione specifica al livello del prodotto. Con l’introduzione del ESPR, il settore dell’illuminazione si troverà davanti a nuove ulteriori sfide.

Oltre alle disposizioni sull’efficienza energetica come nella normativa attuale, l’ESPR comprenderà requisiti specifici in termini di ciclo di vita, durabilità, utilizzo di materiali riciclati, riparabilità e utilizzo di materie prime. Come anticipato, questi nuovi requisiti in materia di sostenibilità saranno valutati e integrati in una normativa specifica per ogni prodotto, compresi quelli dell’illuminazione. Grazie alla grande esperienza maturata dal settore nella direttiva sulla Progettazione ecocompatibile LightingEurope è in una posizione di vantaggio per plasmare la prossima generazione di requisiti per l’illuminazione.

 

Un panorama affollato

Tuttavia l’ESPR è solo la punta dell’iceberg. All’orizzonte si profila una serie di iniziative ambientali, ognuna delle quale avrà un impatto diretto sul settore dell’illuminazione. Si prendano ad esempio le misure volte a tutelare il consumatore dal fenomeno del “greenwashing”. Nel quadro di queste proposte, le compagnie saranno non solo tenute a comprovare ogni affermazione relativa alla sostenibilità di un prodotto, ma dovranno farlo secondo i metodi previsti nella futura proposta Substantiating Green Claims. Ogni rivendicazione non conforme a questi standard sarà ritenuta fuorviante e incorrerà in sanzioni.

 

Altre iniziative chiave includono:

  • Diritto alla riparazione: una serie di misure volte a favorire l’economia circolare assicurando che i prodotti possano essere riparati invece che semplicemente sostituiti.
  • Regolamento prodotti da costruzione: stabilisce norme armonizzate sulla sostenibilità dei prodotti da costruzione.
  • Tassonomia verde dell’UE: fornisce ad aziende, investitori e responsabili politici parametri in base ai quali le attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale e per questo dovrebbero avere la precedenza negli investimenti finanziari e negli appalti pubblici.
  • Green Public Procurement (GPP) dell’UE: introduce requisiti ambientali obbligatori nelle gare d’appalto pubbliche.
  • Corporate Governance Sustainability Reporting: stabilisce i criteri sulle modalità con cui le compagnie segnalano il loro contributo negli ambiti Ambiente – Sociale – Governance (ESG).

Oltre a introdurre queste novità, la Commissione Europea ha anche in programma la revisione e l’aggiornamento di normative quali la Direttiva quadro sui rifiuti (WFD); la Direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (WEEE); la Direttiva sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose (RoHS), il Regolamento per la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche (REACH).

 

Quali scenari per il settore dell’illuminazione?

Quali sono le implicazioni per il settore dell’illuminazione? Innanzitutto, le aziende dovranno rivedere il modo in cui i loro prodotti sono progettati. I prodotti, oltre ad essere efficienti dal punto di vista energetico e rispettare i parametri di qualità ed etichettatura di recente introduzione, dovranno esser concepiti in modo da poter offrire riparabilità e una maggiore durabilità – per entrambi si rende necessario che i pezzi di ricambio necessari siano disponibili per molti anni.

Quest’ultimo adempimento può generare nuovi flussi di entrate per gli OEM (l’acronimo in inglese ad indicare gli original equipment manufacturer), ma può anche esporli a una maggiore competizione con aziende che producono o commercializzano questi pezzi di ricambio. Inoltre potrebbe rivelarsi sempre più difficile reperire e mantenere personale qualificato con esperienza nella progettazione e nella produzione di prodotti sostenibili.

La spinta normativa dell’UE è destinata ad avere un impatto diretto su tutti i settori, da quello tessile a quello elettronico e del cemento. Tutte le aziende coinvolte si stanno rapidamente adoperando per adeguare la loro capacità interna, per anticipare le tendenze normative e del mercato. Investimenti importanti per riprogettare i prodotti e ridelineare i processi saranno necessari. Le conseguenze saranno inevitabili sulle strategie commerciali delle aziende e i prezzi di vendita ne saranno ugualmente impattati, come già constatato dai legislatori. La quantità di informazioni che le aziende saranno tenute a reperire e mettere a disposizione crescerà in modo esponenziale. LightingEurope prevede che l’Etichetta energetica sarà probabilmente sostituita da un’Etichetta di sostenibilità che potrebbe anche includere il grado di riparabilità e una valutazione del ciclo di vita.

Inoltre, come già accennato, le aziende dovranno dimostrare che tutte le dichiarazioni di sostenibilità siano supportate da dati concreti. Non da ultimo, è prevista l’introduzione di un Passaporto digitale del prodotto (DPP) che fornirà informazioni su ogni singolo prodotto – inclusa ogni sostanza che si trova in un prodotto. Considerando che molti prodotti elettronici contengono fino a 4000 sostanze diverse, gli obblighi di notifica potrebbero comportare numerose difficoltà.

 

LightingEurope può offrire una soluzione

Il panorama normativo non solo è molto complesso, ma si evolve anche con grande rapidità. Mentre la revisione della normativa per la progettazione ecocompatibile delle fonti luminose è prevista per il 2025, gli obblighi di rendicontazione nell’ambito della tassonomia sono già stati introdotti quest’anno. Non solo, l’entrata in vigore di tutti gli obblighi citati è prevista nel 2026 e nel 2027, quindi in meno di 4-5 anni.

LightingEurope si è affermata come voce autorevole nel dibattito dell’UE sulla sostenibilità, in un continuo scambio con gli enti regolatori, le ONG e altre associazioni di categoria per illustrare le specificità del settore dell’illuminazione e dare voce alle indicazioni e alle raccomandazioni dei propri membri. I membri di LightingEurope sono costantemente aggiornati sulle tendenze normative e sui nuovi sviluppi, potendo disporre delle informazioni necessarie per essere proattivi – non semplicemente reattivi – e trasformare i requisiti ambientali in opportunità commerciali.

 

LightingEurope

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