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Survey ASSIL: Covid-19 e industria dell’illuminazione

25 Gennaio 2021

Confermate per la chiusura dell’anno le previsioni negative di ordini e fatturato

Migliorano le previsioni relative alle tempistiche per il ritorno ai livelli di business pre-Covid

 

La survey sull’impatto della pandemia sulle imprese del settore illuminazione condotta da ASSIL – Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata ANIE Confindustria – conferma per il mese di ottobre la riapertura totale delle attività per il 97% delle imprese, solo il 3% dichiara apertura parziale e nessuna azienda risulta al momento chiusa. Diminuiscono gli indici di occupazione nelle aziende, con l’87,9% delle imprese che dichiara l’attività di oltre l’80% del personale rispetto al 94,1% di settembre.

Stesse indicazioni per la fine del 2020 con una diminuzione del 9,8% delle imprese che prevedono un impego del personale oltre il 90% rispetto alla situazione pre Covid. Le aziende segnalano un miglioramento nella gestione delle problematiche alle attività aziendali, sebbene particolari criticità vengano evidenziate in relazione al rallentamento della domanda di beni e servizi, nel pagamento da parte dei clienti e nei trasporti, confermati rispettivamente dall’88,9%, dal 44,4% e dal 33,3% delle aziende. Inoltre, in seguito alla recrudescenza dell’epidemia nei mesi autunnali si segnala l’aumento del 27,7% della modalità di lavoro da remoto, utilizzata dall’84,8% delle imprese nel mese di ottobre contro il 57,1% di settembre.

In calo le indicazioni di capacità produttiva delle imprese. Se a settembre oltre un’impresa su due che dichiarava una capacità produttiva pari allo stesso periodo dell’anno precedente, a ottobre lo stesso dato è confermato dal 42.4% selle imprese. Le previsioni per la chiusura dell’anno indicano invece un leggero miglioramento, con il 60,6% delle imprese che prevedono una capacità produttiva almeno del 90% rispetto all’anno precedente, in aumento del 3,4% rispetto alle indicazioni di settembre. Si conferma il calo degli ordini anche nel mese di ottobre, con il 66,7% delle imprese registra una contrazione. Anche le previsioni per la chiusura del 2020 restano critiche, con l’87,9% delle imprese che prevedono una chiusura degli ordini per il 2020 di segno negativo. In particolare, il 57,6%prevede una contrazione compresa tra -10% e 30%, in aumento dell’11% rispetto alle indicazioni del mese di settembre.

Per quanto concerne invece l’andamento del fatturato, la situazione resta critica anche se in leggero miglioramento. Il 63,6% delle imprese registra una contrazione, in diminuzione del 5% rispetto al 68,6% di settembre. In aumento del 7,4% le imprese che prevedono un saldo positivo, che passano dal 20% di settembre al 27,4% di ottobre. Restano critiche anche le previsioni per il 2020, con l’84,8% delle imprese che prevede una chiusura in negativo, il 6,7% rispetto alle previsioni fornite nel mese di settembre. In particolare, oltre un’azienda su due prevede una contrazione compresa tra -30% e il -50%.

Resta pressoché stabile la percentuale delle imprese che dichiara di aver acceduto alle misure di sostegno attuate dal Governo nel periodo luglio/agosto, per un totale di 90,9% delle imprese. In particolare, le imprese confermano l’accesso alla Cassa Integrazione (93,3%) e sospensione di mutui e leasing (23,3%). In calo l’accesso alla liquidità che passa dal 19,4% di settembre al 13,3% di ottobre. In aggiunta alla crisi economica globale, l’introduzione dei requisiti dei nuovi regolamenti comunitari sulla progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura energetica rappresenta un aggravio di costi per oltre il 75% delle imprese (-6,3 rispetto a settembre). In particolare, l’80% delle imprese prevede che l’introduzione dei nuovi requisiti potrà incidere fino al 2% del fatturato.

Migliorano invece le previsioni relative alle tempistiche per il ritorno ai livelli di business pre-Covid. Infatti, il 63,6% delle imprese prevede di poter tornare ai livelli di business precedenti alla pandemia in 12 mesi o meno, il 9% in più rispetto a settembre. Per superare questa crisi le imprese indicano come principali strategie lo sviluppo di nuovi prodotti e la rimodulazione dell’offerta per il 75,8% (+4,4% su settembre), la riduzione dei costi fissi per il 66,7% (+21% su ottobre), l’implementazione della trasformazione digitale per il 63,6% (+17,9% su settembre) e la ridefinizione delle strategie di export per il 51,5% (+2,9% su settembre).

Infine, anche per il mese di ottobre la survey conferma le aspettative delle aziende ASSIL, che chiedono l’attuazione di tutte le misure possibili a sostegno delle imprese e del mercato come, ad esempio, aiuti a fondo perso, riduzione del cuneo fiscale, sostegno ai costi di internazionalizzazione delle imprese, e la reintroduzione di un piano di sviluppo per l’Industria 4.0 e lo sviluppo di un piano green.

“La chiusura di questa difficile annata” – afferma Aldo Bigatti, nuovo Presidente di ASSIL – “evidenzia una situazione piuttosto complicata per il comparto dell’illuminazione. In particolare, desta preoccupazione l’andamento di ordini e fatturato, con previsioni particolarmente critiche. Inoltre, le imprese segnalano particolari criticità legate al rallentamento della domanda, ai mancati pagamenti da parte dei clienti e ai trasporti. Fin dagli inizi della pandemia – prosegue Bigatti – la nostra Associazione, grazie all’attività svolta e tutt’ora in corso con ANIE, si è attivata per promuovere le istanze del settore nei confronti di Istituzioni e Governo con la richiesta di maggiore sostegno alle imprese dell’intera filiera, al fine di scongiurare la possibile chiusura di numerose attività e le inevitabili ripercussioni sull’economia nazionale.

Per superare questa crisi il nostro comparto chiede che vengano attuate ulteriori misure da parte del Governo, che contribuiscano ad alimentare la domanda sia attraverso la semplificazione normativa e burocratica sia con il sostegno all’economia, come ad esempio attraverso il piano Industria 4.0, lo sviluppo di investimenti per le infrastrutture e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare. Inoltre, chiediamo maggiore supporto all’attività di internazionalizzazione per incentivare l’export, che per oltre un’azienda associata su due vale oltre il 30% del proprio fatturato.

In qualità di nuovo Presidente di ASSIL” – conclude Bigatti – “la mia priorità è avviare una relazione aperta con i soci, per avere una chiara e tempestiva conoscenza delle necessità del nostro comparto, nonché consolidare i rapporti già attivi con interlocutori e stakeholders e sviluppare nuove collaborazioni, per costruire una rete sinergica che possa contribuire alla ripartenza del mercato sulla base di obiettivi condivisi di qualità e innovazione, motore per la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese”.

 

Assil

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