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Ca’ Caprari

27 Dicembre 2023

Una dimora risalente nella sua struttura al quattordicesimo secolo e incastonata in un borgo antico sulle colline reggiane, dal suggestivo nome di Ca’ Caprari, è diventata la casa dell’architetto Giulia Delpiano e del designer Corrado Conti, titolari dello studio di architettura ovre.design® di Reggio Emilia.

La casa era stata oggetto di una precedente ristrutturazione architettonica e strutturale da parte del padre di Corrado Conti. Quando è diventata la loro casa, Giulia e Corrado hanno integrato i pezzi storici appartenenti alle collezioni paterne con un sostrato storico diverso, più giovane e recente, dove il vintage si accompagna alle suggestioni del moderno, in una dialettica storica complessa e ricca di rimandi. Una reinterpretazione dell’ambiente nel suo complesso, che ha valorizzato il dialogo con l’architettura originaria in un’alternanza continua tra preesistente e nuovo, storia e contemporaneità. Un luogo che parla di una coppia amante del design e della modernità, che non rinuncia alla memoria avvolgente e suggestiva, ancora piena di vitalità, del passato.

L’abitazione si sviluppa su due livelli collegati da una scala centrale in vetro e corten che costituisce un asse modernissimo al centro della casa, sovrastata da una caratteristica architrave a mensole doppia, dove spiccano tra le altre, l’incisione della data 1512 e la rosa a sei punte, simbolo solare, che ne enfatizza l’ingresso al piano nobile.

I vari ambienti della casa, dal soggiorno, alla cucina, alla zona “studio” fino alla camera padronale sono il risultato di un lavoro attento di ricerca in cui è possibile ritrovare una filologica associazione di elementi storici locali con elementi di modernità sia a livello stilistico ma anche funzionale.

Tutte le finiture, i serramenti, i legnami e gli assiti, alcuni risalenti al Medioevo e al Rinascimento, sono stati recuperati da ville e palazzi del territorio reggiano.

I pavimenti di quercia sono anch’essi recuperati da abitazioni storiche e questo vale anche per i camini e per le pietre che recano in sé lo spirito del “genius loci” di appartenenza al territorio dove sorge la casa. La luce è protagonista in tutta l’abitazione coi suoi giochi tra vetro e pietra.

“Noi amiamo molto – dichiara Giulia Delpiano – la stratificazione storica, come può essere un’insegna in vetroresina con una porta settecentesca e un pezzo di arredo di design. Questa è una sensibilità che nasce dai nostri anni americani, in cui l’assenza della storicità italiana accentuava ancora di più il senso di appartenenza a un percorso collettivo e individuale nella memoria”.

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